La Lombardia è la nuova Terra dei fuochi?
Lo smaltimento dei rifiuti, soprattutto quelli speciali, è stato sottoposto a una normativa stringente negli ultimi anni, che ha portato a un innalzamento dei costi (da 80€ a tonnellata si è passati a 240€) e ad un conseguente aumento degli illeciti. Per ridurre queste spese, per alcuni imprenditori la soluzione è stata quella di affidarsi ai circuiti illegali di smaltimento. Se alcuni anni fa queste pratiche erano legate a zone del nostro Paese in cui è tradizionalmente attiva una presenza mafiosa, negli ultimi anni le evidenze hanno portato alla luce che gli illeciti sono chiaramente estesi a tutto il territorio italiano.
Come evidenziato dal portale Lifegate, negli ultimi anni sul territorio lombardo sono aumentati in modo esponenziale i roghi di rifiuti, tanto che si è parlato di “nuova Terra dei fuochi”. Nel 2018 gli episodi sono stati 22, l’anno precedente 21, andando a delineare una situazione davvero critica per la Lombardia. Una delle zone più colpite è proprio Milano e il suo hinterland, con una trentina di eventi solo negli ultimi 3 anni.
Le imprese a infiltrazione criminale intercettano in modo lecito la gestione dei rifiuti attraverso normali appalti, trattando in modo regolare una piccola parte dei materiali e interrando o stipando in capannoni abbandonati il rimanente. I roghi diventano così il modo più economico per smaltirli.
La caccia alle discariche illegali si portano avanti efficentando i controlli e monitorando i siti sospetti. A Brescia, come evidenziato dal Giornale di Brescia, Prefettura, Arma dei Carabinieri e Arpa Lombardia hanno dato il via ad operazioni di controllo realizzati con l’ausilio del secondo nucleo elicotteristico di Orio al Serio. Grazie all’attività scientifica di Arpa e quella in capo all’Autorità Giudiziaria è possibile rafforzare in breve tempo l’efficacia delle azioni di presidio ambientale, sia sul fronte della prevenzione sia su quello della repressione degli illeciti.